Giovedì 21 
				febbraio 2008 presso l’aula magna del Circolo Didattico 
				“Battisti” di Catania si è svolto il primo incontro pubblico 
				proposto da DiSAL in Sicilia, al termine del quale, nel primo 
				pomeriggio, si è costituito il gruppo DiSAL regionale della 
				Sicilia, designando come responsabile regionale la dirigente 
				scolastica Maria Paola Iaquinta e come responsabile per le 
				scuole non statali la preside Michela D’Oro, dell’Istituto sant’Orsola 
				di Catania.
				Alla presenza di oltre cinquanta dirigenti scolastici di scuole 
				statali e non statali, come è caratteristica unica di DiSAL in 
				Italia, il presidente nazionale Roberto Pellegatta ha presentato 
				l’associazione, facendo una panoramica della sua storia, degli 
				elementi culturali che la caratterizzano, della proposta di 
				dirigenza che DiSAL sostiene e delineando lo stato delle 
				problematiche scolastiche più recenti (Indicazioni nazionali I 
				ciclo, obbligo di istruzione, norme sul recupero dei debiti).
				
				Il dibattito di quasi tre ore di lavoro, che hanno visto anche 
				la presenza dei rappresentanti siciliani di Anp, Andis e Snadis, 
				è stato molto ricco, serio ed approfondito, dimostrando che tra 
				dirigenti scolastici è indispensabile il confronto sulle scelte 
				professionali principali e molto atteso un clima di solidarietà 
				professionale che permetta di uscire dal clima di isolamento che 
				spesso caratterizza il mestiere quotidiano.
				
				Il presidente nazionale si è detto impressionato dall’impegno 
				professionale ed umano che molti hanno dimostrato, spesso in 
				situazioni di grave criticità, ai limiti di quello che dovrebbe 
				essere una condizione normale di attività educativa. 
				
				Durante il pranzo, infatti, al termine dei lavori, oltre alle 
				problematiche solite della professione direttiva in Italia, sono 
				emerse testimonianze di direttori o presidi che con una grande 
				dedizione, condividono fino in fondo i drammi quotidiani della 
				loro scuola e del quartiere. Chi oltre agli alunni ed ai docenti 
				si dedica alla aggregazione della madri, quasi tutte in stato di 
				disoccupazione e portatrici di una forte domanda di incontro e 
				formazione. Chi invece, in provincia, si è trovato a lottare 
				senza clamore ma con dedizione e intelligenza, contro i soprusi 
				di signori di turno, per dare una sede nuova e dignitosa agli 
				alunni del proprio istituto. Pur nella consapevolezza, 
				chiaramente emersa, di voler riprendere più dignità e fierezza 
				attiva per la professione direttiva, si sono viste in azione 
				energie vive delle quali anche le situazioni più difficili della 
				scuola spesso sono ricche.